San Guglielmo

Il Santo protettore del territorio castiglionese è S. Guglielmo detto di Malavalle.

La figura storica di tale Santo non è ben delineata e nell’immaginario dei castiglionesi, si confonde spesso con miti, leggende, folklore, legati al territorio.
Sembra che sia nato in Aquitania nel 1099 che sia stato Duca di quelle terre, e che abbia avuto un carattere violento e dissoluto, nonché un fisico possente Amante delle guerre e dei tornei. Alla morte del Pontefice Onorio II prese parte attiva nello scisma sorto nel 1130 e sostenne l’antipapa Anacleto.
La conversione avvenne ad opera di S. Bernardo da Chiaravalle. Da allora, si recò due volte in pellegrinaggio a Gerusalemme (dove visse da eremita per due anni), e poi a S. Giacomo di Compostela, in Spagna. Infine, dopo essere rientrato in Francia per un breve periodo arrivò in Maremma. 

Guglielmo si stabilì, data la sua nuova indole solitaria, in una valle, sotto Buriano, del tutto deserta, chiamata dagli abitanti ‘Valle Mala’ a causa dell’aria insalubre (dovuta alla malaria) che vi si respirava. Si narra che, scelto un androne per dimorarvi, Guglielmo vi trovò dentro un drago che, nella leggenda, terrorizzava tutti gli abitanti dei luoghi vicini ma Guglielmo per niente spaventato, si fece il segno della Croce e toccò la “fiera” con il suo bastone provocandone la morte.
In tale luogo alla fine del ‘600, fu edificata una piccola chiesa chiamata il “Romitorio” e ogni anno, per la festa di S. Guglielmo, i residenti vi si recano in pellegrinaggio.